Raccontaci il tuo caso e sarai assistito senza dover anticipare spese. Assistenza gratuita fino al risultato.
La nostra struttura si occuperà di tutte le attività necessarie sino all’ottenimento del risarcimento del danno. A titolo esemplificativo: prenotazione delle visite-mediche specialistiche; relazioni medico-legali; gestione dei rapporti con gli assicuratori; confronto tra i nostri medici-legali ed i nostri consulenti legali; predisposizione degli atti stragiudiziali e giudiziali.
In caso di successo stragiudiziale ovvero giudiziale, e solo al momento dell’effettivo incasso, il nostro compenso sarà commisurato all’utilità che ne avrai conseguito, e comprenderà tutti i costi anticipati, il tutto nel rispetto del codice del consumo e del codice deontologico.
Diritti dei pazienti è specializzato in responsabilità medica e della struttura ospedaliera.
La condotta del medico è colposa anche quando la sintomatologia lamentata dal paziente dovrebbe indurlo a
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Scopri di piùL’esercizio della professione di medico chirurgo presuppone il possesso d’istruzione, formazione ed abilità necessaria per praticare
Scopri di piùDi seguito la time line (programmazione e organizzazione delle attività) per arrivare al risarcimento:
Il cliente contatta la struttura attraverso il numero verde, il questionario, whatsapp o ancora l’indirizzo di posta elettronica dedicato.
1° passo
La struttura valuta il caso.
2° passo
Effettuata una prima valutazione di massima, il cliente invia la documentazione e le cartelle cliniche in suo possesso.
3° passo
Il medico specialista redige una consulenza tecnica a fondamento della responsabilità medica ovvero della struttura ospedaliera.
4° passo
Gli avvocati procedono ad avviare le attività legali volte all’ottenimento del risarcimento, tenendo costantemente aggiornato il cliente attraverso il referente assegnato alla singola pratica.
5° passo
Solo una volta ottenuto il risarcimento, il cliente pagherà la struttura secondo l’accordo precedentemente perfezionato.
6° passo
Alcuni dei nostri casi di malasanità risolti con successo
Gli eredi del Sig. (omissis) hanno agito contro l’Ospedale (omissis) affinché venisse accertata la responsabilità della struttura ospedaliera nel decesso del Sig. (omissis) dovuto alle plurime infezioni nosocomiali contratte durante il ricovero. La CTU svolta nel corso del giudizio ha accertato infatti che vi fu una evoluzione ingravescente di un complesso quadro clinico caratterizzato da numerose infezioni nosocomiali, mai interrotta da una condotta sanitaria appropriata, che è culminata con gli stati infettivi più importanti e temibili contratti durante i ricoveri presso l’Ospedale (omissis), che con ogni probabilità hanno cagionato quello stato settico e quella condizione di irreversibilità in rapporto causale con la morte del paziente. <a href="/casi/caso-9/">Continua a leggere</a>
o I Sigg.ri (omissis) deducevano la sussistenza di molteplici elementi censurabili nella condotta e nelle scelte operate dai sanitari che ebbero in cura la madre Sig.ra (omissis) durante il suddetto ricovero, causalmente ricollegabili con il decesso. Infatti i ricorrenti sostenevano che emergeva chiaramente che gli eventi avversi occorsi, ovverosia la lesione del tronco arterioso anonimo, il sanguinamento post-operatorio, la lesione cerebrale ischemica e il successivo stato comatoso, le numerose infezioni nosocomiali, avevano condotto alla morte della paziente. <a href="/casi/caso-1/">Continua a leggere</a>
Il tribunale di Gorizia, con riferimento alla domanda svolta dagli eredi del Sig. (omissis) che la preparazione al trattamento chemioterapico non è stata adeguata, in quanto non si è definita, in quel momento, la condizione cardiovascolare, delicata, del soggetto, non si è documentata la modalità di somministrazione; in sostanza il protocollo cheniioterapico instaurato, di base corretto, andava però verificato, nel caso di specie, in un'ottica costo/beneficio, tenuto debito conto della sussistente anemizzazione, della cardiopatia, e in aggiunta, di aggressivo e metastatizzato tumore sanguinante, clic rappresentano tutti evidenti fattori di rischio, se non vere e proprie controindicazioni. <a href="/casi/caso-4/">Continua a leggere</a>
Con atto di citazione ritualmente notificato la sig.ra (omissis) conveniva in giudizio la ASL (omissis) chiedendone la condanna al risarcimento di tutti i danni patrimoniali e non patrimoniali subiti a seguito delle cure inadeguate cui veniva sottoposta presso l’Ospedale (omissis) in occasione dell’accesso al P.S. in data 25 febbraio 2014. Esponeva a fondamento della domanda che nelle circostanze indicate presentava una tumefazione molle e dolente in regione pretibiale; che veniva diagnosticato un “ematoma muscolo fasciale di gamba destra”; che solo in data 20 settembre 2014 si sottoponeva a RM muscolo-scheletrica a seguito della quale veniva diagnosticata la natura maligna della formazione alla gamba; che veniva posta diagnosi definitiva di “mixofibrosarcoma di alto grado” che rendeva necessario un intervento di amputazione della gamba destra. <a href="/casi/caso-5/">Continua a leggere</a>
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